Dopo un anno molto intenso e pieno di distress dove ho perso il controllo del mio corpo e della mia salute, piano piano sono riuscita a ritrovarmi e riprendere a prendermi cura di me, anche se questo percorso è stato comunque lungo, iniziato a settembre e ripartito a metà marzo.
La diagnosi di ADHD (magari prima o poi sccrivo un post anche su questo) ha spiegato molte cose che mi capitavano, sia belle che brutte, o soprattutto brutte.
Con la consapevolezza e le informazioni che ho raccolto, rivedendomi in questi ultimi anni, ho notato come anno dopo anno perdevo colpi e non riuscivo più a tamponare, a stare al passo.
Nel 2018 ricordo che facevo 5 giorni di consulenze dalle 9 alle 18 (forse 20) e la sera avevo ancora energie per studiare dopo cena gli articoli scientifici su pubmed.
Sono arrivata a lavorare non più di 3-4 giorni con le consulenze e a volte anche solo 3 giorni sono ingestibili e da un anno -subito dopo quello che autodefinisco esaurimento psicofisico- ho iniziato ad arrivare a lavoro con mezz’ora di ritardo anche se a casa avevo 1-1,5h per prepararmi.
Un lutto importante mi ha portata a perdere importanza per tutto il resto, a stare con il mio dolore, a non pensare a ginnastica (solo se restavo bloccata con la schiena) o al cibo. Non che mangiassi sempre male ma le occasioni golose erano più frequenti di prima.
Quindi ho preso ulteriori kg (che da luglio ‘21 post long covid continuavano ad aumentare) e l’umore ha preso la direzione contraria tra la tristezza, il mio corpo che non mi piace, ADHD galoppante e tutto il testo, così son arrivata in uno di quei punti dove o ti attivi o non lo so.
Ho rifatto esami del sangue che mi aveva prescritto lo psichiatra per prendere il farmaco che avrebbe attenuato i sintomi ADHD e quelli che ho concordato con l’endocrinologo per capire come rientrare poi nel percorso della ASL.
Lo psichiatra mi ha dato OK per il Medikinet e la mia medica ha subito collaborato -cosa ahimè non scontata, e mi ha anche prescritto le analisi che dovevo fare nei laboratori della ASL. Con questi (che erano un po’ alterati) ho fatto una visita diabetologica dove, in pochissimo tempo, mi hanno dato un libretto con inutili e antiquate indicazioni alimentari e senza spiegarmi altro, il farmaco Saxenda dicendomi che lo dovrò pagare perchè non sono proprio sana ma nemmeno patologica.
Saxenda è un farmaco che ha come principio attivo il “Liraglutide”, una sostanza che interagisce con una parte dello stomaco e fa sentire subito il senso di sazietà (spiegato molto semplicemente).
Praticamente sto mangiando la metà o un quarto di quanto mangiavo prima senza sentire la fame e a volte salto anche il pasto.
Da quando ho iniziato, poco più di 2 settimane fa, ho eliminato 4-5 kg (credo soprattutto di liquidi), ho molte più energie e il mio corpo sembra avere un po’ meno dolori. Sono attratta meno da cibi molto conditi e dall’alcol, cosa molto positiva visto che lo dovrei evitare assieme alla assunzione di medikinet.
Non è però tutto rose e fiori perchè gli effetti collaterali sono importanti e non sempre fanno vivere bene la giornata:
- acidità di stomaco spesso
- senso di nausea soprattutto quando aumento il dosaggio
- acidità di stomaco, lo ripeto se non si fosse capito
Grazie ai consigli di Rosa Flocco e alle goccine di Erbe Balsamiche di Caira Lab (#adv progresso visto che mi fanno stare bene) sto tamponando un po’ di più ma credo che dovrò modificare abbinamenti e alimentazione per ridurre questi effetti collaterali.
Lo stesso giorno ho iniziato a prendere il Medikinet quindi non posso essere certa per alcuni effetti quale sia il farmaco principalmente responsabile, ma avendo un buon risultato sinceramente non mi tange molto.
Il farmaco per ADHD è a base di metilfenidato che è un cuggino delle amfetamine ma è diverso, è comunque uno stimolante del corpo ma nelle persone con ADHD invece aiuta con la gestione della dopamina e a mantenere centrato il cervello.
Effetti propri del Medikinet che ho notato:
- sono molto più concentrata, perdo molte meno parole e il punto del discorso, sia con le consulenze che nelle masterclass
- ho molte più energie mentali: ho fatto 4 giorni e mezzo di consulenze mantenendo tutti i giorni la solita concentrazione
- sono un po’ meno impulsiva, interrompo meno le persone perchè non è più così difficile aspettare che finiscano di parlare
- mi descrivono come più “zen” quindi immagino che quello strano senso che sento dentro di minor confusione traspaia anche all’esterno. E’ una cosa molto difficile da descrivere e ancora quando provo a focalizzarmi per ascoltare meglio mi emoziono, è come se si fosse spento un qualche motore che era sempre acceso e che faceva un rumore sordo di sottofondo, che da fastidio ma dopo un po’ ti abitui anche se intralcia
L’effetto che sto ottenendo penso dall’unione dei due farmaci è quello sulla fame.
Soffrendo di disturbi alimentari il dubbio che quel pezzo in più di dolce, carne, pane io lo mangiassi per un qualche motivo emotivo c’è sempre stato.
Ora non mi viene proprio. Guardo un pezzo di dolce e se non ho fame resta là.
Avevo già vissuto una sensazione simile quando mi prescrissero la metformina la prima volta: scomparse quella che chiamavo fame chimica e che pensavo essere solo emotiva.
Ma ora sono in uno stato di calma che mi fa dire “cazzo, ma era tutta fame del mio corpo?”
Mi domando quante altre persone possano sentire quella fame prepotente e pensano che siano solo le emozioni mentre invece è il corpo che è diventato un buco nero e non lo si può comandare molto, manco con la migliore delle diete.
Sto cercando di applicare i principi della Self-Compassion che mi sta insegnando la mia psicoterapeuta perchè sentirsi in colpa per aver pensato che molta della fame fosse più emotiva che fisica è un colpaccio.
Nell’ADHD ci possono essere alcuni meccanismi che portano le persone a mangiare più del dovuto e quando non c’è bisogno:
- la dopamina che non funziona benissimo ci porta poca gioia, una delle maniere più rapide per avere gioia è con i carboidrati
- l’impulsività può portare a mangiare molto rapidamente e a non sentire il senso della fame, quindi si continua oltre
- è per questo che il 30% delle persone con ADHD ha anche un disturbo alimentare
Sono molto felice di essere riuscita a intraprendere questo duplice percorso, di avere subito gli effetti positivi che mi possono aiutare a gestire meglio le abitudini da modificare che prima erano molto ostili.
Piano piano vi racconterò di più anche del percorso della diagnosi ADHD e di come mi trovo con i farmaci, com’è stato il percorso di psicoeducazione con il gruppo e con la mia nuova psicoterapeuta.
Violeta