Fin da piccola son sempre stata attratta dalla sessualità, da quelo che capitava alle donne, dal piacere che si ha godendo di se stesse.
A 3 anni la mamma mi trovò in camera nuda che giocavo con un amichetto, di questo non ricordo nulla, ho solo il suo racconto. Entrò in camera e ci trovò nudi, non lo vedeva come una cosa scioccante ma si è un po’ ghiacciata perché non sapeva bene che dire e non voleva creare traumi. Disse solo “restate coi calzini che potete prendere freddo visto che la finestra è aperta”. Un’altra volta mi beccò che mi masturbavo in salotto e gentilmente mi suggerì di farlo in cameretta perché era una cosa intimia, mia.
A 5 anni per sbaglio ascoltai la mamma che spiegava le mestruazioni a mia sorella, non ne ero schifata, anzi! Non so per quanti mesi ho poi seguito in bagno mia madre per guardarle la vulva e osservare da dove uscisse il sangue, continuando a chiederle cosa sentisse, se facesse male.
Non mi ricordo a che età arrivò in casa un bellissimo libro tutto illustrato che mostrava come nascevano i bambini, lo adoravo! E la frase che mi è rimasta più scolpita in testa era “quando nasciamo siamo grandi quanto il punto di una matita”. Il libro non è più edito ma son riuscita qualche anno fa a trovare una copia in spagnolo venduta da uno a Buenos Aires, in quel momento mia madre stava per venirmi a trovare e una delle mie zie mi disse “dammi il contatto del tipo che ci penso io”. La mamma sarebbe partita il giorno dopo e la zia attraversò due volte l’intera città per andare a prendere il libro e portarlo alla mamma, credo che si sia fatta un totale di 5 ore di viaggi per andare e tornare poi a casa sua.
Via via che crescevo e che gli ormoni si facevano sempre più “opprimenti”, sentì la necessità di iniziare a informarmi su cosa fosse l’amore, l’amore fisico. Credo fosse il primo anno di università e per strada fui beccata da quelli che ti inchiappettano con gli abbonamenti per gli acquisti, era tipo quello dei libri che una volta al mese sei “obbligato” a comprare qualcosa. Prima di rescindere il contratto comprai vari libri, uno di questi fu “Il grande O” della Paget. Raccontava di sessualità, di come toccarsi e come toccare l’uomo, di trucchi e altre amenità. Non mi sentivo “sporca” ad averlo preso, non so perché quando venne il momento di trasferirmi dal mio ragazzo decisi di buttare via il libro, come se fosse appunto una cosa che non andava fatta. E ora mi pento amaramente perché il libro mi piaceva e me lo devo ricomprare!
All’università di ostetricia il corso dedicato alla sessualità durò solo due lezioni e io ero terribilmente triste. Con tutto quello che c’è da sapere e imparare, ne volevo di più! Quindi nel tempo ho iniziato a studiare per conto mio, libri, articoli, blog, sperimentare con i miei fidanzati e ora che sono single mi capitano amanti passeggeri. E’ curioso e assai interessante quanto si possa comprendere della propria sessualità in base all’amante che ci dedica attenzioni!
Parlando sempre più spesso con le donne durante le consulenze e gli incontri, sempre più spesso ho notato che mi facevano domande sulla sessualità, che fosse come ritrovare un po’ di brio dopo la nascita di un bambino, come anche godere del rapporto di coppia e altre volte anche come raggiungere un orgasmo.
Ho provato a lanciare qualche incontro dedicato alla sessualità ma alla fine non sono stati considerati. Dopo qualche tempo avevo provato a collaborare con una ditta che vende sextoys e usa il metodo degli incontri privati, mi son detta che se loro (intendendo le varie ditte) erano in grado di organizzare così tante riunioni forse sarei arrivata a raggiungere le donne e parlare di sessualità con la scusa di vendere sextoys.
Ma provando a organizzare qualche incontro mi son resa conto che non sono fatta per vendere, o meglio, posso anche vendere ma non sono in grado di fare solo una presentazione dei prodotti. Posso parlare di un tipo di sextoys perché con quello magari è più facile raggiungere l’orgasmo. Senza impostare gli incontri sulla vendita non aveva molto senso continuare con quella ditta.
Ora è passato un po’ di tempo e mi son rilanciata. Sarà che era arrivato il momento, che certe cose necessitano di un po’ di tempo per definirsi. Sarà che ho continuato a scoprire me stessa.
Ho scritto più articoli per il mio blog e ho iniziato a organizzare incontri e ad avere delle belle collaborazioni. E come capita quando i tempi son pronti, tutto si sblocca.
Norma di My Secret Case cercava una professionista competente e allegra che conducesse degli eventi sulla salute femminile, e passa parola di qua e di là è arrivata a me. Ci siamo trovate ed entusiaste entrambe abbiamo pensato ai Vagina Days, 5 incontri dedicati alla salute della donna. Un po’ una scommessa visto come il mondo dei sextoys e la sessualità in Italia siano ancora inglobati sotto una sfera di tabù e pregiudizi.
Il primo incontro sul pavimento pelvico è stato un successone! Gli ultimi due che ci restano saranno questa domenica 21:
– Meno-pausa / Più-sesso (come vivere la menopausa più naturalmente con fitoterapia e come affrontare i possibili cambiamenti nella sessualità)
– Orgasmic love (dal come siamo fatte a come raggiungere il piacere)
Studiando e approfondendo per questi due incontri mi son resa conto che ci son pochissimi contenuti di qualità scritti in Italiano, che pochissimi ne parlano e se capita è perché grosse testate straniere hanno affrontato l’argomento e le grosse testate italiane non possono essere da meno.
Ma in linea generale c’è una specie di silenzio su quello che è sessualità/sesso/sextoys che sia il lato più conosciuto di viverla per conto proprio o in coppia, come anche il lato perverso che poco ha di anormale o insano. Pensiamo al BDSM che esiste da millenni ma solo ora se ne inizia a parlare, che fino a poco tempo fa chi amava praticarlo in una qualsiasi delle sue forme rispettando il SSC -sicuro, sano e consensuale- (sono infinite) veniva visto come un malato mentale.
Se vado a vedere qual è l’articolo più letto del mio blog vedo che è quello sull’anatomia del clitoride. Questo mi spinge a voler scrivere e parlarne ancora di più, che tutto questo “silenzio” forse ha un po’ stufato.
Grazie ad aver smosso un po’ le cose con i Vagina Days stanno per uscire almeno due articoli, uno su Gioia dove mi hanno intervistata sulla sessualità in menopausa, e anche su Donna Moderna che vuole approfondire il piacere femminile, il primo articolo sarà su come conoscere meglio la propria vulva.
E tra il dire e il fare in questa onda di cambiamento si è infilata pure mia sorella. Si è alzata in piedi e mi ha detto “Devi iniziare a fare dei video, che scrivi bene, ma quando parli io le cose le capisco meglio”. Così si è messa a rifarmi l’angolo salotto in casa, ha cambiato il copri divano e ha creato dei quadretti con le mie creazioni (Martin L’utèro, Miss Clito, le coppette, la tetta, ecc), ha detto che per i video mi serviva un contesto carino e simpatico, un po’ per come sono io quando tengo un incontro. Abbiamo girato un po’ di video (che però son rimasti a lei e mi deve ancora mandare) e abbiamo chiamato la rubrica The Pussy Chat! (ecco un video in anteprima) Argomenti principali saranno la salute della donna, la sessualità, e non solo gravidanza/allattamento che sono i temi che spesso accompagnano le ostetriche.
Sperando che tutte queste belle iniziative diventino come un sasso in uno stagno e la libertà di poter vivere/parlare di sessualità si propaghi come le onde causate dal sasso!