Come forse non tutti sanno io son nata e cresciuta in Argentina fino ai miei 10 anni. Dovete sapere che laggiù non esiste la Befana ma al posto suo passano i Re Magi che lasciano un pensierino tipo sul caminetto o stufa. La sera del 5 lasciavamo dell’erbetta e ciotolina con acqua per i cammelli e latte con biscotti per i Magi e al mattino compariva il regalino.
Arrivata in Italia che già sapevo che Babbo Natale era puro frutto della fantasia lucrativa non mi aspettavo che i regi continuassero ad esserci e di sicuro che mi seguissero oltremare.
La casa della Zia Binda è in campagna in un contesto molto da fattoria, al tempo c’erano pure le pecurine oltre alle solite galline, cani, gatti e papere. Di quel primo Natale in Italia non ricordo molto, come regali mi è rimasto in mente la cassetta di Michael J. che mi regalò mia sorella e la mattina magica del 6 gennaio.
Completamente all’oscuro della tradizione italiana restai di stucco trovando ai piedi del letto un mega collant super stra riempito di oggetti con forme diverse tutti incartati con carta di giornale. In quel momento compare la Zia Binda urlando “La Befana…..La Befanaaaaaaaaaa. E’ appena andata via sopra il suo ciuchino…aveva un sacco pieno e pesante, il povero ciuchino quasi non ce la faceva più. Povero ciuchino” o qualcosa del genere.
La sorpresa era talmente tanta come la curiosità di scoprire cosa ci fosse dentro quel mega baco che la colazione venne rimandata. Io e mia sorella abbiamo monopolizzato il tavolo per aprire le calze. Questa operazione non è così immediata, il gioco sta nel cercar di indovinare cosa cela ogni pacchettino e con calma aprirli uno a uno e vi assicuro che questo può portare varie ore e molte risate!!
Dentro la calza non si trovano solo cose dolci e carbone dolce ma una infinità di cose che posson piacere alla persona cui si regala come frutta secca, legumi, frutta, biscotti, dolcetti vari e anche quelli fatti per conto proprio e ci sono anche un sacco di piccoli oggettini che posson piacere o esser utili come scotch biadesivo, mini imbutini, elasticini, pinze, collant, lucidalabbra, truccosetti vari, bijoux e tutto quello che vi viene in mente. Per quanto riguarda il lato “negativo” rappresentato dal solito carbone dolce ci si può metter l’aglio, cipolle, limone e altre cose che possano rappresentare un lato un po’ brutto di quella persona (tipo il limone per dire che è acido). La zia usava spesso inserire un mega regalone all’interno che con il tempo ha preso la forma di una banconota.
Confesso che confezionare una calza personalmente mi piace un sacco, una volta sono andata a roma portandomi dietro 2 calze che da sole riempivano più di metà del mio zainone da scout (75 lt in totale) però altrettanto mi piace quel momento in cui cerco di capire cosa ci sia in ogni pacchettino e scartarli buttando a caso la carta di giornale e accumulando i tesori separandoli per tipologie e iniziare a sgranocchiare qualche leccornia.
Questa foto immortala la mia amica allaraba l’ultima volta che ci siamo scambiate le calze della befana (quella famosa volta a roma)
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!
Intanto vi lascio questo link. Ci sono le spiegazioni in inglese e i cartamodelli di un sacco di bellissime calze che si posson realizzare. Clicca qua!!