Non mi ricordo più se qua sopra ho scritto già questa storia ma non credo sia importante…al massimo la rileggete e via.
Come saprete sono nata e cresciuta in Argentina e sapevo che mio padre era italiano e non capivo una mazza di quella lingua strana che veniva usata dalla mia nonna malefica per parlare con suo figlio così che noi tutte (nuora e nipoti) non potessero capire. Alla radio davano canzoni strane e mi ricordo che c’era quella che diceva “sul cucuzzolo della montagna” e come al solito ignoravo cosa volesse dire.
Poi arrivarono i mondiali del ’90 e la canzone della Nannini, mio padre in quel momento era già in trasferta in Italia a lavorare per via della crisi e noi guardavamo i mondiali con doppio entusiasmo sapendo che Papi era nel paese lontano e inimmaginabile dove stavano giocando a calcio (e mi ricordo che ogni volta che c’era un gol o paravano un gol uscivo fuori di casa e ascoltavo il paesino che rombava di urli).
Poi per cause che ora non sto a raccontare mio padre tornò precocemente in Argentina e come si deve portò dei regali. Tra le varie cose sfiziose c’erano due musicassette di Lucio Dalla.
Cazzo quanto mi piacevano… mi piacevano un sacco Attenti al lupo e 4 marzo 1943
Credo che le avesse trovate alla Coop nel cesto delle cassettine da 5 mila lire o roba del genere perchè avevano proprio l’aspetto di essere catapultate direttamente dall’inizio degli anni ’80.
Mi è sempre piaciuto questo ricordo e oggi più che mai
Psicologa Cecilia Autelli
Mi chiamo Cecilia Autelli e sono una psicologa. Inoltre, sono iscritta al terzo anno della scuola di psicoterapia a indirizzo cognitivo-neuropsicologico. Nella mia pratica clinica