Sembra la sigla di uno di quei paesi dell’est o di un gruppo rock neo emergente, invece è l’acronimo di una simpatica sindrome che colpisce molte donne, la sindrome dell’ovaio policistico (PolyCistic Ovary Sindrome), conosciuta con altri nomi come sindrome di Stein-Leventhal, policistosi ovarica,policistosi ovarica, micropolicistosi ovarica, ovaio micropolicistico, ovaio multipolicistico e ovaio policistico.
Colpisce circa il 5-10% delle donne in età riproduttica ed è la principale causa di infertilità femminile. Il 25% delle donne presenta delle ovaia policistiche all’ecografia ma nessun altro segno di questa malattia, molte donne che ne soffrono non se ne rendono conto finchè non cercano una gravidanza.
Ancora non si conoscono le cause di questa sindrome, si pensa che ci possa essere una familiarità che indica che questa patologia può essere correlata a qualche problema genetico, ma che servano altre influenze rilevanti che fanno “attivare” la malattia.
Il sintomo più frequente riguarda alterazioni del ritmo mestruale, possono essere assenti (amenorrea) o poco frequenti (oligomenorrea) con cicli di 5-6 settimane a essere presenti solo 2-4 volte all’anno fino a non essere mai presenti. I cicli anomali possono essere accompagnati da anovulazione cronica, ovvero gli ovuli non maturano.
Il 70% delle donne che ha questa patologia può presentare irsutismo, ovvero la crescita di peli superflui nelle zone maschili, localizzati sul mento, sopra il labbro superiore, sugli avambracci, nelle parte inferiore delle gambe e sull’addome. Questo dovuto alla presenza maggiore di testosterone tipico di questa malattia.
Altro segno sgradevole è la comparsa di acne sul viso, petto e schiena.
Molte donne affette da questa sindrome sono in sovrappeso o obese, questo dovuto alla resistenza dell’insulina delle cellule che usano normalmente questo ormone. La resistenza all’insulina impedisce alle cellule di utilizzare gli zuccheri contenuti nel sangue, che vengono quindi immagazzinati sotto forma di grasso, il corpo quindi produce più insulina pensando di produrne poca e si ha di conseguenza l’iperinsulinemia.
Tutti i sintomi sono causati da anomalie ormonali:
-ci sono elevati livelli di LH, ormone luteinizzante, nella norma questo ormone è più basso ed è responsabile dell’ovulazione quando c’è un picco nella sua produzione, mancando questo picco non c’è l’ovulazione, i follicoli nelle ovaia non maturano e anzi, aumentano sempre di numero
-costanti o aumentati livelli di estrogeni, questi vengono prodotti dai follicoli nelle ovaia che continuano ad aumentare
-aumentati livelli di testosterone, prodotti sia dalla parte centrale dell’ovaio e dal grasso
-bassi livelli di progesterone che causano le anomalie delle mestruazioni
-iperinsulinemia dovuta alla resistenza dell’insulina
Non tutte le donne presentano queste anomalie e i sintomi e segni riscontrati possono essere molto diversi da donna a donna.
La diagnosi di questa malattia si basa sulla presenza di alcuni dei sintomi tipici (alterazione delle mestruazioni, anovulazione, irsutismo) e con l’acertamento ecografico e con analisi del sangue per ricercare le anomalie ormonali.
Gli esami da fare dovrebbero ricercare i valori degli ormoni sessuali (FSH, LH, estrogeni, progesterone e testosterone), gli ormoni della tiroide (TSH, T4 e prolattina) perchè potrebbero essere loro a causare le anomalie, la glicemia (per vedere se è nei valori giusti) e una curva da carico se la glicemia fosse alterata.
Prima di fare qualsiasi cura è consigliabile fare queste analisi e una ecografia.
La cura varia in base alla gravità dei sintomi. Per regolarizzare il ciclo mestruale nelle donne che non cercano una gravidanza viene consigliata la pillola (in alcuni casi l’uso della pillola per brevi periodi resetta le ovaie e migliora la fertilità), in caso di iperinsulinemia si prende il farmaco Metformina, che aumenta la sensibilità all’insulina e usata per un breve periodo può ridurre l’acne, l’irsutismo e migliorare la fertilità, accompagnato da dieta e movimento per perdere peso (in molti casi il solo perdere il 5% del peso iniziale fa si che le mestruazioni ricompaiano e che ci siano cicli ovulatori), in caso di infertilità c’è il clomid che deve essere somministrato sotto stretto controllo del ginecologo. Se i sintomi non sono marcati e non causano problemi non c’è bisogno di una cura. Oltre al clomid (clomifene) il ginecologo può ritenere giusto usare delle gonadotropine per stimolare l’ovulazione.
Spesso viene consigliato di prendere del progesterone per stimolare le mestruazioni, questa può essere una cura temporanea ma si dovrà ricercare una cura migliore per riattivare il ciclo ormonale.
Prima di prendere qualsiasi farmaco è sempre consigliabile fare gli accertamenti clinici per non rischiare di curare male la malattia.
ps: con questa sindrome gli stick per rilevare l’ovulazione non sono attendibili perchè vanno a rilevare l’LH che in questa patologia è alterato