Sono pochissime le donne che travagliano senza sentire alcun dolore, quindi questa esperienza comune a tutte deve avere uno scopo biologico e un posto importante nel processo riproduttivo. Sembra che ci siano due motivi validi per la presenza del dolore durante il travaglio e la nascita: uno fisico e uno psicologico.
Il motivo fisico serve alla donna per avvertirla che il momento della nascita si sta avvicinando e per farle capire come progredisce affinchè possa ipotizzare il momento della nascita, prepararsi e poter scegliere un posto sicuro per far nascere il proprio bambino. Proprio come fanno molti animali quando hanno la sensazione che il parto si avvicini cercano un’area sicura; è interessante notare come gli animali notturni partoriscono durante il giorno e quelli diurni di notte, un meccanismo per allontanarsi dai propri predatori e assicurare la riservatezza dagli altri membri della specie.
Le contrazioni hanno caratteristiche diverse specifiche a seconda dello stadio del travaglio:
-contrazioni fastidiose e sporadiche dei prodromi
-contrazioni più dolorose e ritmiche del travaglio, oltre al dolore della contrazione dell’utero c’è lo stiramento della cervice
-contrazioni inconfondibili ed energiche della fase di transizione che indicano che il travaglio si avvicina alla fine, sono più lunghe e forti perchè viene esercitato un maggior stiramento sulla cervice per farla dilatare degli ultimi centimetri
– nella fase latente le contrazioni possono indebolirsi o bloccarsi completamente per dare una pausa alla madre e al bambino affinchè si riposino prima che la nascita avvenga
– le contrazioni da spinta sono chiaro segno che la nascita del bambino è imminente.
La testa del bambino inizia a scendere lungo il canale del parto e il dolore è causato dalla pressione sui tessuti che circondano la vagina o sulle ossa pelviche e dalla distensione dei muscoli perineali.
Il dolore viene avvertito spesso alla schiena, e più precisamente a livello delle vertebre T10-L1 all’inizio del travaglio, le fibre nervose che innervano l’utero e la cervice entrano in questa zona della spina dorsale e il dolore viene avvertito anche lì, e a livello del sacro quando la testa del bambino distende la vagina e il perineo, i nervi di quei tessuti entrano a livello del sacro.
Il dolore alla schiena inizialmente è alto e tende a scendere verso il sacro con il progredire del travaglio.
Questo è utile da sapere per quanto riguarda il controllo del dolore.
E’ un crescendo di intensità che permette alla donna di adattarsi alla situazione sia fisicamente, rilasciando endorfine in risposta al dolore, sia emotivamente. Quando il travaglio è indolore o si tratta di un
parto precipitoso spesso viene considerato molto spiacevole e spesso come esperienza paurosa, tutto perchè la donna non ha avuto il tempo di preparsi all’evento.
I vantaggi psicologici sono spesso citati dalle donne stesse: accettare le forti sensazioni del travaglio e della nascita offre alla donna l’opportunità di scoprire se stessa e di crescere attraverso il superamento di questo evento così importante, naturale e anche potenzialmente rischioso per la vita. L’abbandono alla natura travolgente della nascita e il superamento del dolore sono un potenziamento per la donna.
Il dolore proviene dalla stimolazione dei nervi sensitivi situati nella massa muscolare dell’utero, con le contrazioni le fibre muscolari si stirano e alcune si rompono, dalla dilatazione del collo dell’utero, dalla compressione degli altri organi addominali, dalla pressione sulla vescica e sull’intestino, dalla compressione che la testa del bambino compie sui nervi e sulle ossa del bacino. E’ intermittente, si presenta quando inizia la contrazione e dura fino a che questa non finisce, durante la pausa la donna può riposare, cambiare posizione, bere, e rilassarsi per stimolare meglio la produzione delle endorfine.
L’entità del dolore che la donna sente dipende da molti fattori: alcuni fisici e altri psicologici.
Se una donna è spaventata o ansiosa, se assume posizioni scomode che causano una pressione irregolare sui tessuti, se il suo bambino si trova in una posizione non del tutto buona e si sta muovendo per sistemarsi, se l’intestino e la vescica sono pieni, se la donna non si trova a suo agio con il medico o con l’ostetrica, se ci sono troppe persone nella sala travaglio, il dolore aumenterà di intensità.
ll dolore comunque è controllato dalla produzione di endorfine, sostanze che leniscono il dolore e aiutano le donne ad affrontare la fatica e le sofferenze che comporta, e dalla produzione di adrenalina, che aumenta la sensazione del dolore e diminuisce la produzione di endorfine
Fonti:
“L’ostetrica e l’arte del sostegno durante il parto” A. Robertson,
“Ginecologia e Ostetricia” Pescetto et all.,
“Disciplina ostetrica” Guana et all.