Quando NON usare la coppetta mestruale

Vista la semplicità dell’oggetto, che la coppetta non abbia effetti collaterali o che possa essere usata sempre. Questo vale in linea di massima, sempre che si trovi la coppetta giusta per il proprio pavimento pelvico.

Oggi vedremo quali sono i casi in cui non andrebbe usata:

– per le perdite di sangue nel post parto
* la vagina dopo un parto è molto delicata e friabile, nonché il pavimento pelvico deve ancora ricomporsi e usare un oggetto che vada inserito (e svuotato spesso) non è proprio indicato

– per le perdite di sangue in gravidanza
* non tanto per rischio di infezioni (anche se un po’ di riguardo a questo aspetto andrebbe dato perché in determinate situazioni il sangue in ristagno potrebbe essere un ottimo terreno di coltura) ma per poter controllare le perdite ematiche: di che colore sono? Quanto e come esce il sangue? E soprattutto per non andare a stuzzicare il collo dell’utero che quando è incinto risponde alle stimolazioni tattili

– per le perdite dopo un aborto
* anche se la vagina può non aver subito grandi trasformazioni/traumi, il collo dell’utero si! Che sia stato un intervento (IVG) o un aborto spontaneo, la cervice si dilata e si modifica. E non ha bisogno di ulteriori stimolazioni. Inoltre le perdite possono essere di vario tipo e a volte scendere dei grossi grummi che non sarebbero contenuti in una coppetta anche se formato “secchio”

– dopo una conizzazione/ diatermocoagulazione/ altri interventi sul collo dell’utero
* una conizzazione, o altro intervento che porti ferite sul collo dell’utero, meno si tocca -si stimola- la cervice meglio è. La coppetta mestruale talvolta risale molto e aderisce alla cervice, questo non è solitamente un problema, ma se il collo ha una ferita viva o è in via di guarigione, potrebbe ritardare il processo. Si suggerisce di non usare la coppetta per almeno 2/3 mestruazioni. Prima di usare la coppetta di nuovo, valutare comunque lo stato di salute della cervice e anche come una si sente, da sole o chiedendo una visita con l’ostetrica.

dopo un intervento che coinvolga il collo dell’utero (raschiamenti, IVG, isterosalpingoscopie, isteroscopie, isterosalpingografie, ecc) aspettare un mese (quindi saltare una mestruazione)
* come per un aborto, la cervice durante questi interventi, viene dilatata meccanicamente per poter inserire gli strumenti necessari, questo porta sia uno stress che delle piccole ferite, inoltre ci può volere del tempo perché il meato cervicale si richiuda. Si suggerisce di non usare la coppetta né subito dopo l’intervento né per la mestruazione successiva, e casomai valutare il proprio stato di salute, non tutti i corpi – e i cuori- guarisono con lo stesso tempo

– in caso di lesioni del collo dell’utero nell’attesa di una terapia
*in questo caso il collo dell’utero è ferito, la lesione può essere di vari tipi ma sempre di una ferita viva si parla. Meno la si stuzzica meglio è!

– in caso di condilomi per evitare l’autocontagio
* i condilomi vulvari/vaginali sono le verruche genitali e possono essere molto contagiose anche per se stessi spostandole da un posto all’altro. Si pensa che i condilomi che nascono sulla pelle esterna (ano, monte di venere, perineo, grandi labbra) siano di ceppi diversi rispetto a quelli che crescono sulle mucose (piccole labbra, entrata vaginale, vagina, clitoride, collo dell’utero), quindi che non passino da dentro a fuori o da fuori a dentro, ma non ci sono evidenze scientifiche. Comunque è caldamente raccomandato di “ravanare” (termine usato dalle coppettare) il meno possibile per evitare che i condilomi genitali si diramino, o che se presenti ad esempio nella entrata vaginale finisca su per il collo o più in profondità. Ricordiamo che i condilomi sono causati dai ceppi di HPV a BASSO rischio e NON sono quelli che causano le lesioni precancerose alla cervice

– in caso di infezioni vulvari/vaginali attive
* la coppetta solitamente riduce le infezioni e le irritazioni, a chi ne soffriva spesso prima della sua scoperta, ma se una donna ha una candidosi, una infezione batterica auto-prodotta (gardnerella per esempio) o presa da altri, è meglio non usare la coppetta perché il ristagno di sangue al suo interno potrebbe essere cibo per l’infezione GIA’ presente (e non portata dalla coppetta), e se le mucose non sono in perfetta salute, irritare ulteriormente la vulva e la vagina.

In alternativa agli assorbenti usa e getta ci sono gli assorbenti lavabili. Anche se non li amo ormai più (proprio la categoria assorbenti) ho una piccola scorta di quelli lavabili proprio per usarli quando non posso usare la coppetta (o il suo uso è più una sofferenza che altro).

Per qualsiasi dubbio potete sempre contattare la vostra ostetrica di fiducia, e se non vi sa dare una risposta perché non conosce bene le coppette mestruali, potete sempre approdare qua e chiedere per una breve ma completa consulenza.

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Psicologa Cecilia Autelli

Mi chiamo Cecilia Autelli e sono una psicologa. Inoltre, sono iscritta al terzo anno della scuola di psicoterapia a indirizzo cognitivo-neuropsicologico. Nella mia pratica clinica

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