Coppetta mestruale: a che altezza va messa?

Uno dei dubbi amletici di sempre: ma la coppetta mestrucale a che altezza va messa in vagina?

Perchè dai disegni che fanno le aziende delle coppette non si capisce mai molto, ma nemmeno dai vari suggerimenti che si trovano online o nei gruppi dedicati. Cioè tipo che la coppetta non deve inglobare la cervice e non deve fuoriuscire, o che meglio non metterla in doppia fila…

Ora, prima di continuare con coordinate GPS vaginali, credo che sia il caso di riprendere in mano un po’ di anatomia, e soprattutto di quella anatomia connessa con i muscoli del perineo e le possibili modificazioni che avvengono ciciclamente e non, in vagina.

Intanto, se non aveste già letto l’articolo dove si parla di vagina e com’è fatta, vi suggerisco la lettura (cliccate qua per andarci e poi tornate indietro)

La vagina è abbracciata dallo strato più profondo del perineo, quell’insieme di muscoli del pavimento pelvico. I muscoli di questo strato prendono il nome di “elevatore dell’ano” che non è un solo muscolo ma sono diversi.

 

Praticamente in questo disegno qua sopra, quel tubo azzurro è la vagina (dove andrebbe posizionata la coppetta) e nel disegno sotto vediamo come quel muscolo -elevatore dell’ano- abbraccia la vagina che ora si vede un po’ sul trasparente andante. Come si può notare, questo grande muscolo non copre tutta la vagina, ma solo la parte più bassa, più o meno metà.

Non so se vi siete mai accorte, ma durante l’eccitazione la vagina cambia forma e nella parte più profonda aumenta lo spazio. Ovvero la vagina si allunga e quella parte finale si allarga anche, questo per poter accogliere un pene con dimensioni più lunghe della vagina a riposo (lunga sui 7/10 cm) e per poter far lavorare meglio il collo dell’utero che deve “risucchiare” lo sperma (se presente) quando ha un orgasmo.
Questa porzione di vagina quindi è una parte che non è legata a quel muscolo, è molto libera perchè non deve avere dei blocchi, deve poter allungarsi in base al bisogno.

Questa cosa la potete osservare nel disegno qua sotto che mostra graficamente come e dove si crea lo spazio.

Quando la vagina non deve far uscire (nascita) o far entrare (un pene per un rapporto sessuale) tende a stare il più chiusa possibile. Questo perchè la vagina è uno spazio di discontinuità nel pavimento pelvico. Il pavimento pelvico è un insieme di muscoli che oltre alle funzioni “attive” (urinare, defecare, contenere per evitare inconvenienti in giro, rilassarsi per far nascere un bambino o per i rapporti sessuali), ha la funzione di sostenere a mo di cupola all’incontrario, tutti gli organi pelvici ed anche quelli addominali, nonchè di sostenere le pressioni varie che agiscono su di lui (tossire o sollevare un peso, per dire).
Quindi per evitare che si sforzi troppo a mantenere l’apertura vaginale aperta, tende a chiuderla quando non viene usata.

Immaginate ora di inserire in vagina una coppetta e tenerla per 3/7 giorni. Immaginate che i muscoli tenderanno a chiudersi. Cosa può capitare?

Se la coppetta mestruale è messa troppo bassa, proprio in corrispondenza dell’elevatore dell’ano, sarà schiacciata da questo. Se è morbida tenderà a deformarsi adattandosi, ma se messa troppo bassa o sul canale “stretto” facilmente ci saranno perdite.
Se è più rigida potrebbe anche andare a influenzare con i muscoli del perineo e la pressione pelvica, potranno aumentare i dolori mestruali, il rischio di emorroidi e le perdite per una cattiva aderenza delle pareti vaginali a una coppetta che non si deforma.
Nonchè essere fastidiosa e tendere più facilmente a scendere.

Come abbiamo già visto (clicca qua per leggere), le coppette solitamente hanno un bordo che è quello che esercita più pressione sulle pareti vaginali. Questo bordo dovrebbe andare a toccare le pareti della vagina in quel punto dove la vagina non è abbracciata dai muscoli, proprio in quella zona che con l’eccitazione si posizione più lontano dalla apertura vaginale.
Questo non significa che si o si che dentro la coppetta finirà per forza la cervice (collo uterino o portio), è una cosa possibile ma non obbligatoria, dipende tutto da quale forma e spazio ha la vagina. E anche se la cervice finisse dentro la coppetta non è un dramma. A volte il volume della coppetta diminuisce perchè il collo occupa spazio, a volte ci sono colli dell’utero grandi che non entrano dentro la coppetta e quindi la coppetta entra in contatto con questi, come se fossero attaccati. Quando la coppetta è fatta bene e raggiunge il suo livello di buon riempimento, tenderà a “rompere” il vuoto da sola. Se non lo fa o se è difficoltoso far entrare l’aria dentro la coppetta per toglierla, allora non è una coppetta così buona.

Si tende a pensare che una coppetta morbida non si apra in una vagina tonica. La risposta è semplice: se si cerca di aprirla dove ci sono i muscoli che stringono e riducono il lume, difficilmente si aprirà. Se invece si porta l’anello della coppetta in quella zona finale vicina al collo dell’utero, l’anello avrà più spazio e meno costrizioni per potersi aprire più facilmente. Di passo nella parte con i muscoli ci andrà la coda della coppetta che reggerà bene le strizzate e soprattutto quando la coppetta ha una forma a cuneo, questa si incunea nella vagina/perineo.

Quindi il barbatrucco con le coppette morbide è trovare quella piegatura che ci permetta di farle entrare “in profondità” e di aprirle a livello della zona più profonda.

E una riflessione che vi lascio. Se usate una coppetta rigida, che magari durante gli addominali perde…provate a pensare a quanta forza avete esercitato su quella coppetta mestruale. La stessa forza, o meglio sforzo e peso, sono andati a gravare sui muscoli del perineo che a lungo termine ne risentiranno, non solo della coppetta che va ad aumentare la pressione, ma di tutto l’insieme.

Nell’immagine sotto si vede il modellino dei genitali femminili ma per semplicità fanno sempre il perineo come una sottile linea ad amaca, senza considerare che nella realtà è in 3D. Ho usato le coppette mestruali Meluna perchè sono quelle più piccine e che si adattano meglio al mio modelli anatomico. Nell’insieme però aiutano a capire meglio a che altezza dovrebbe arrivare l’anello (o bordo) della coppetta per interferire il meno possibile con il perineo e per ridurre il rischio di perdite.

Ricordo che l’uso di una coppetta troppo rigida (usata perchè si tende a pensare che sia l’unica che si apre) può aumentare il rischio di cistiti se va a premere contro l’uretra, emorroidi se aumenta la pressione a livello del retto, dolori mestruali, irritazioni vaginali.

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