Da un sondaggio che sto facendo per raccogliere dati sulle mestruazioni in generale, e più in particolare sulla coppetta mestruale e sugli assorbenti lavabili, ho visto che spesso questi ultimi non vengono scelti per il timore che possano essere più una cosa difficoltosa che pratica.
Confesso che non li uso molto, giusto quando voglio fare una pausa dalla coppetta o quando ho qualche irritazione vaginale. Anche se super comodi, quasi non percepiti e ben assorbenti, mi sono abituata troppo alla coppetta e non tornerei più indietro, però appunto sapere di poter avere comunque meglio degli usa è getta da poter usare nelle emergenze mi fa sentire proprio bene.
Il lavaggio non mi crea alcun fastidio, e lo dico io che sono super pigra a lavare le cose, soprattutto a mano.
Come lavarli appena arrivano a casa?
Appena si comprano gli assorbenti vanno lavati, sia per togliere lo sporco che si accumula durante la lavorazione dei tessuti che dell’assorbente stesso, e soprattutto per far si che le fibre diventino più assorbenti.
Una delle frasi che mi dice sempre la mia mamma esperta di pannolini, che dice a sua volta Barbara di Tre Topini è questa: ecco cosa succede quando si cuce un pannolino…tutto è possibile (e fa il gesto di starnutire e coprirsi la bocca con il pannolino in costruzione).
Per quanto riguarda il numero di lavaggi per arrivare all’assorbenza ottimale dipende dalle fibre con cui sono composti gli assorbenti.
Ad esempio il bamboo raggiunge una assorbenza decente dopo almeno 8-10 lavaggi. La microfibra si dice che ne bastino 3 ma potrebbero essere utili altri lavaggi ulteriori, soprattutto se vedete che dopo mezz’ora/q ora il pul è macchiato ma l’assorbente non “pieno, pesante”. Quindi è possibile che anche dopo i 3 lavaggi iniziali gli assorbenti non diano ancora il massimo.
Come per i pannolini lavabili si suggerisce di fare 3 primi lavaggi a 60 gradi centigradi, il primo con sapone e gli altri due senza. Visto che gli assorbenti non sono tanti quanto i pannolini lavabili i lavaggi potranno variare, ad esempio lavarli con gli asciugamani o con il resto dei vestiti.
Per il lavaggio comunque è indicato una quantità di sapone inferiore di quella che si usa normalmente ed è vietato usare l’ammorbidente perchè cera le fibre che non assorbirebbero più nel modo corretto. Lavando gli assorbenti con gli altri vestiti colorati si rischia che quelli bianchi prendano il colore che gli altri capi cedono, quindi si possono ingrigire o colorare.
Se l’assorbente diventa diversamente bianco non c’è più molto da fare. Il percarbonato potrà aiutare un po’ ma non risolve il problema, la candeggina rende il cotone in questi casi giallino ma non bianco.
Come lavarli quando si usano?
Il sangue contiene varie sostanze tra cui ferro e proteine che con il calore o seccandosi possono modificarsi e quindi fissarsi alle fibre, quindi la prima cosa da fare quando si toglie un assorbente sporco è quella di bagnarli con acqua fredda per togliere gli eccessi di sangue quando si è a casa, o se si è fuori far si che non si secchino in attesa della prima sciacquata.
Sciacquarli può essere un cosa non particolarmente veloce, si devono passare sotto l’acqua strizzandoli delicatamente fino a che non ci sono più tracce di sangue, ovvero acqua rosata, e lo si deve fare con l’acqua fredda. Vedrete poi quali saranno i tempi per gli assorbenti che avrete e per il vostro flusso.
La gestione dell’assorbente fuori casa è semplice. Si chiudono a pacchettino quando possibile e mettono in una busta di plastica o in una di wetbag, che mantiene umidi gli assorbenti ed è impermeabile, così che si possa inserire in borsa senza avere timore di macchiare tutto. Comunque quando si arriva a casa si devono togliere dalla wetbag e sciacquare sotto l’acqua fredda.
Una volta sciacquati si possono stoccare in un barattolino con tappo fino al lavaggio in lavatrice. Nel barattolino si potranno lasciare così umidi o ci si potrà aggiungere dell’acquaacqua per lasciarli in ammollo, la cosa importante però è di cambiare l’acqua ogni giorno. Se non si cambia l’acqua il tutto prende un cattivo odore.
Non sempre quando si sciacquano tutte le macchie vengono via sciacquandoli, alcune macchie potrebbero essersi seccate. Si può fare in vari modi. O lasciarli in ammollo e riprovare il giorno dopo, usare del sapone di marsiglia e tipo un bruschino/spazzolino per strofinare la macchia, facendo però bene attenzione a non stropicciare il PUL che si rovinerebbe e a sciacquare bene il sapone che se resta poi cera le fibre assorbenti. Un altro modo è quello di fregarsene e vedere come vengono dopo il lavaggio in lavatrice.
Spesso molte donne non sanno dove metterli questi assorbenti bagnati. Ecco alcuni barattoli o contenitori che si possono usare. Io personalmente uso un barattolone da 1 kg di yogurt, è capiente, si chiude bene e soprattutto è anonimo perchè non è trasparente e non si vede nulla. Si possono usare anche i contenitori da cucina, tipo tupper, casomai ne scegliete uno che si addice al design del bagno e che poi sia dedicato a quello, così che sia sempre disponibile!
Gli assorbenti sporchi però non dovranno aspettare più di 3 giorni però prima di essere lavati.
Come ho scritto sopra, il lavaggio può essere fatto con altri capi, biancheria o vestiti, la cosa importante è usare una temperatura non superiore ai 40 gradi quando hanno residui di sangue e non usare l’ammorbidente.
In base al tessuto di cui sono fatti gli assorbenti ci potranno essere delle macchie, ad esempio cotone e bamboo sono molto più macchiabili rispetto al tessuto tecnico dove quasi non si vedono le possibili macchie.
Se dopo i primi trattamenti (acqua fresca, sapone marsiglia, spazzolino, lavatrice) restano ancora macchie si può ancora rimediare!
Per smacchiare gli assorbenti si può usare il sole che cambia lo stato di ossidazione del ferro che ha causato la macchia, quindi basterà metterli ad asciugare al sole tanto o poco che ce ne sia. O in assenza del sole si può usare l’acqua ossigenata che agisce come il sole, basta quella normale da farmacia che si prende come disinfettante.
Non è indicato il percarbonato di sodio come sbiancante perchè si attiva sopra i 40 °C e quindi la temperatura elevate potrebbe “cuocere” ulteriormente le macchie di sangue piuttosto che eliminarle con l’ossigeno che si libera dalla reazione del percarbonato con l’alta temperatura.
Se invece l’assorbente non è macchiato e una vuole lavarlo più approfonditamente, o cercare di sbiancarlo, li può lavare anche a 60°C assieme al percarbonato.
Gli olii essenziali usati per profumare o disinfettare non sono indicati. Intanto perchè sono oleosi e non si sciolgono in acqua, quindi potrebbero perdersi senza ottenere benefici. Secondo se sfiga vuole la goccia si deposita nel PUL questo potrebbe rovinarsi perchè l’olio essenziale è composto da sostanze aromatiche molto concentrate che possono sciogliere le plastiche.
Alcune donne preferiscono lavarli a mano, è importante in questo caso non stropicciare l’assorbente che ha PUL altrimenti questo si rovina e perderebbe la sua azione “impermeabile”. Si possono comunque tranquillamente mettere in centrifuga.
E’ sconsigliato l’uso della candeggina per sbiancarli o disinfettarli, questa potrebbe bruciare le fibre o ci potrebbero volere molti lavaggi per eliminare le tracce di varichina.
Un assorbente è pulito quando non profuma di nulla, nemmeno del detersivo usato per lavarlo.
Per i salvaslip usati quotidianamente il lavaggio è più semplice visto che non sono macchiati di sangue. Si lavano come la normale biancheria intima!
Queste sono le indicazioni di lavaggio, per comprendere se gli assorbenti lavabili fanno per voi non vi resta che provare, e per provare basta anche un solo assorbente e se vi piacerà potrete prenderne altri con più serenità.