Desiderosa di riprovare a usare la pasta madre, la mia prima esperienza si è conclusa con una che mi avevano regalato e che io ho ucciso vilmente con la muffa, mi son decisa questa volta a provare a farla per conto mio seguendo le indicazioni nel gruppo “pasta madre” su facebook.
Siccome non ho yogurt in casa in questo momento provo la ricettina di tal Bonci che ha spiegato come farla a una trasmissione in tivvù.
Giorno 0 = predo un barattolo e riempio per metà con acqua, aggiungo 2-3 cucchiai di farina di segale e mescolo. Tappo con una garzina e aspetto di “cacciare” i lieviti presenti nell’aria in posto caldo o all’aperto se la stagione lo consente. Prendendo spunto anche da altre ricette ho aggiunto un cucchiaino di miele
La farina di segale ha creato uno strato sul fondo del bicchiere e sopra un liquido un po’ ambrato, torbido al primo giorno. Nel dubbio ho dato una agitatina al barattolo per mescolare le due fasi.
Il secondo giorno sulla superficie c’erano un bel po’ di bolle e un odore molto più acido di quello che ha solitamente la farina di segale.
Giorno 2 = aggiungo ancora segale, 1-2 cucchiai, ritappo con garzina in posto caldo o all’aperto se la stagione lo consente
Ho preso un cucchiaino da te e ho ne ho aggiunti 2 colmi all’intruglio, ho mescolato e ho ritappato con la garzina.
Già dopo qualche ora la sbobba ha iniziato a fare bolle e a crescere in superficie… chissà sabato come sarà!
Sabato e lunedì aggiornerò il post con altre foto e per raccontarvi cosa succede!
Giorno 3 e 4 ho rinfrescato aggiungendo altra farina di segale e cambiando barattolo, sono passata a uno più grande. Ho aggiunto ancora farina perchè aveva un odore troppo acido.
Giorno 6 = L’odore acido permane e ho deciso di togliere lo strato superiore della sbobba, aveva una consistenza leggermente diversa dal resto. Ho aggiunto 2 cucchiai di farina di segale, ho mescolato e ho lasciato riposare.
-prossimi passaggi-
Giorno 8 = aggiungo ancora segale per ravvivare, e procedo come prima.
Al decimo giorno farò il primo vero rinfresco con farina bianca 0 e magari un po’ di integrale. Credo che manterrò il mio lievito birra con la consistenza cremosa, una via di mezzo tra quella liquida (