La vagina

Dopo aver parlato di vulva e clitoride è finalmente giunto il momento di parlare dell’anatomia della vagina.

Spesso si tende a chiamare “vagina” tutto il complesso dei genitali femminili quando la vagina è “solo” il canale (vaginale) che collega la vulva con l’utero. Deriva dal latino “vagina” che significava ‘guaina’ o ‘fodero’ un tempo usato per indicare dove veniva infilata la spada (ogni allusione è puramente casuale >_<) , quindi un qualcosa di cavo da riempire. C’è chi afferma derivi da “vas” che significa ‘vuoto’.

La vagina è un canale, un tubo fibromuscolare -muscolo quindi allenabile e comandabile- che ha una misura tra i 7 e i 10 cm, la parete che guarda l’ombellico è solitamente più corta mentre quella adiacente al retto è più lunga e presenta una specie di fossetta, uno spazio che con l’eccitazione tende ad allargarsi ancora di più per accogliere il pene e lo sperma in previsione del concepimento.

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La vagina se non viene “usata” resta chiusa, questo per ridurre l’apertura ed evitare un sovraccarico al pavimento pelvico. Se restasse sempre aperta sarebbe più stancante per i muscoli il sostenere il peso degli organi pelvici e addominali, nonchè il giusto funzionamento degli sfinteri. Per questo la vagina si richiude creando delle pieghe e al tatto sembra corrugata. Questa sua caratteristica la rende accogliente, sia alla nascita di un bambino che a peni o sextoys di varie dimensioni.

pavimento pelvico visto da sopra

Nella prima parte oltre alle pieghe, al tatto si presenta come rugosa , e sulla parete che guarda il monte di Venere si può percepire una zona che protrude ed è più dura e zigrinata che risponde alle stimolazioni gonfiandosi. Nella parte più profonda, le pareti vaginali diventano più lisce e uniformi.

Essendo fatta di muscolo e fibre può essere allenata, sia a restare tonica che ad essere elastica, e se non viene stimolata tende a perdere questa caratteristica. Per questo una donna che non ha rapporti frequenti o non si masturba con sextoys penetrandosi, tenderà ad avere difficoltà o dolore, e anche una minor lubrificazione.

La vagina si forma in un modo buffo, i due terzi superiori -quelli più vicini all’utero- nascono dalla fusione dei dotti di Wolff, mentre la parte più esterna origina dal seno urogenitale. I dotti del Wolff sono due, formano le tube e poi fondendosi formano l’utero e la vagina. Se nel processo di fusione qualcosa va storto si creano malformazioni, come l’utero bicorne, setto e doppie vagine.

sviluppo vagina embrionale
E’ da questa doppia origine che la vagina ha diverse sensibilità. Nella parte più esterna la vagina è innervata dal sistema nervoso periferico “somatico” che si occupa dei muscoli ‘volontari’ ed ha una maggiore sensibilità molto accurata, precisa e localizzata. La parte più interna invece è innervata dal sistema periferico “viscerale” che regola la muscolatura liscia e le sensazioni sono più imprecise, diffuse e poco localizzabili.

E’ per questo motivo che la vagina sente in modo diverso in base alla profondità dello stimolo: le vibrazioni di un sextoys all’entrata vaginale sono più piacevoli mentre nella parte più interna fanno poco o nulla, dove invece hanno più successo le stimolazioni più grossolane, come massaggi e le pressioni magari localizzate. E’ per questo che si dice che le dimensioni in lunghezza non contano, un pene di 20 cm potrebbe anche essere fastidioso per molte, mentre un diametro interessante può stimolare bene tutta la superficie della prima parte della vagina.
Anche per questo i vibratori pensati per la penetrazione hanno la vibrazione concentrata in basso, ovvero quella parte che va a contatto con l’entrata vaginale, e magari se ben studiati la parte ideata per andare a stimolare in profondità ha forme specifiche in base al massaggio che si vuole ottenere.
In attesa di vedere i vari punti sensibili che si trovano in vagina, ecco un post sugli orgasmi femminili dove vengono citate alcune zone vaginali maggiormente sensili!

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Sono Carolina Celsan, laureata con Lode all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma nel 2019. Dopo quasi 5 anni di esperienza ospedaliera, ho capito che

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Mi sono laureata in fisioterapia nel 1994 e dopo un lungo percorso di formazione e lavoro in neurologia-ortopedia in Italia e all’estero mi sono specializzata

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Mi chiamo Alessandra Cellana, ma molti mi conoscono come “la Celly”. Sono ostetrica dal 1992 e infermiera professionale dal 1989. Ho dedicato la mia carriera

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