Quando mi iscrissi all’università per la prima volta, al momento di fare l’ISEE, un calcolo economico che dice quanto la tua famiglia sia ricca-povera, mi giunse il problema dei soldi della nonna simpa -che li teneva sotto il materasso della banca.
Dico alla nonna: “Senti, dobbiamo andare in banca per informarci se i tuoi risparmi sono tracciabili in caso facciano dei controlli”
La nonna: “mmm…si…Perchè io non ho intenzione di pagarti gli studi”
Io: sorrisetto (certo una maniera più carina per dirlo no?!?)
Dal bancario
Nonna: “Senta, ma i miei risparmi secondo lei li trovano?
Bancario: “no, è una assicurazione, bla bla bla, non si preoccupi”
Nonna: “Sa, perchè io proprio non ci tengo a pagarle gli studi a mia nipote”
Io: impallidisco e sorrido facendo finta di avere una nonnina simpatica
Bancario: gli appare la gocciolina come nei fumetti
Bis universitario
dovevo venire a verona a iscrivermi e pagare le tasse. Dopo aver messo mano ai miei risparmi e ai soldi in banca di mio padre, riusci a racimolare la cifra giusta per biglietto del treno e tasse, ma poi ero a secco.
Io: “Nonna, mi presteresti giusto 20-30 euro così non faccio le elemosina al mio ragazzo?”
Nonna: “Io non te le pago le tasse…bla bla bla…”
-dopo mezz’ora di convincimenti son riuscita a farmi prestare dei soldi-