Risale alla notte del 25 aprile 2009 alle 4.38 la nascita del primo bambino che ho accolto!
travaglio e parto bellissimi, la mamma e il papà bravissimi, e poi tutti bellissimi!
Alla fine è tutta una questione di nomi, il pupattolo si chiama Leonardo e per casualità (?),coincidenza (?) o destino (?) io dovevo chiamarmi Leonardo fino al penultimo giorno, poi scoprirono invece che dovevo chiamarmi Purpura.
Insomma, Leonardo è pure nato con la camicia, si dice che poi questi bambini siano fortunati, magari un giorno troverò leonardo e glielo chiederò.
Per nascere con la camicia si intende nascere con le membrane amniotiche ancora integre che avvolgono il visetto del bambino e/o parte del corpo.
Facendo un passettino indietro, il bambino dentro l’utero è dentro un sacco sottile sottile e abbastanza trasparente come un sacchetto di plastica formato a sua volta da due foglietti di membrana, per questo che si chiamano “membrane”; dentro il sacco c’è come detto il bimbino e il liquido amniotico, le cosidette “acque”.
Il punto di congiunione con la mamma è la placenta, un disco di ciccia che mette in comunicazione indiretta il sangue materno e quello fetale. Dalla placenta, di solito nel mezzo, nasce il cordone ombelicale che va a finire dentro l’ombelico del bimbino.
Normalmente le membrane si rompono verso la fine del travaglio quando la pressione è tanta che non reggono tanto son sottili, ma in alcuni casi restano intere fino alla fine e il bambino nasce tipo con un profilattico in testa!
Questo è un buon fattore, le membrane aiutano il bimbo a scivolare meglio dentro il canale del parto (collo dell’utero, vagina) e a quanto pare questi bambini nascono belli rosei.
Già che c’ero ho fatto un disegnino, che magari si capisce di più